mercoledì 26 luglio 2017

Caldo, siccità, incendi e...cambiamento climatico


Questa estate del 2017, personalmente parlando, sembra una come tante. Né più e né meno di altre. Forse, almeno qui a Roma, solo Giugno mi è sembrato fuori dalla norma, ma già dalla fine di quel mese e il successivo Luglio, tutto sembra essere ritornato nella norma.

Quindi, perché parlare di temperature roventi? Di siccità? Di incendi? E poi, degli immancabili "cambiamenti climatici"?....

Mi domando, prima di oggi, non si è mai verificata un'estate rovente? Prima di oggi, non è mai divampato il "classico" incendio estivo? Prima di oggi, non c'è mai stato un problema idrico? Prima di oggi, non è mai stato tirato in ballo il "cambiamento del clima"?

Le risposte sono varie, ma tutte possono avere un immancabile "sì" per ognuna. Anche perché, quante volte i giornalisti ci hanno dispensato le solite "ricette" su come sopravvivere alla canicola? Tante, troppe.
Dimostrazione, per quanto semplice, del caldo sempre presente nella stagione estiva e che non rappresenta una (ridicola) eccezione così come vogliono farci credere i mass media. Ma perché nausearci con simili argomenti?

Il motivo può andare dalla classica distrazione del popolino, al dover dar contro al politico di turno da far fuori insieme al partito da lui rappresentato - in questo caso, soprattutto nella Capitale, al sindaco Raggi - nell'"invogliare" la gente ad accettare una gestione dell'acqua in mani private e al semplice accodarsi alla vulgata generale dei "cambiamenti climatici" (vi ricordate come se ne uscì, il 22 Luglio, il Presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti, in merito all'ipotesi di sospendere di pompare l'acqua dal lago di Bracciano verso Roma? Testualmente: "Far uscire l'acqua dai rubinetti è un diritto ma dobbiamo fare i conti con un problema enorme che è la siccità. Mi piacerebbe invitare qui Donald Trump per fargli capire cosa significa non rispettare gli accordi sul clima").

Insomma: tra la mala gestione delle reti idriche (e anche qui, non si scopre nulla di nuovo sotto il cielo italiano) che vogliono far passare velatamente come problema risolvibile con le privatizzazioni; le solite scaramucce dei politicanti italici che abbaiando tra loro, mettono di mezzo il quieto vivere della gente; l'uniformarsi come pecoroni al dogma mondiale dei cambiamenti climatici (che potrebbero anche esistere, ma non sono accertati. Mentre i cicli della natura, "responsabili" di eventuali picchi di temperatura, non vengono minimamente considerati); gli incendi palesemente appiccati (salvo qualcuno, giusto per "vedere l'effetto che fa", da parte di imbecilli patentati) dalla malavita e speculatori vari per i propri loschi e sozzi interessi (ma tutto fa brodo per calcare la mano sul "caldo anomalo").

Il tutto si è trasformato in una creatura inguardabile senza capo e né coda.

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