venerdì 14 luglio 2017

Quel morbillo tirato per i capelli

Marco Cedolin

Il decreto Lorenzin sulle vaccinazioni obbligatorie sta incontrando più difficoltà del previsto. Alle persone contrarie ai vaccini a prescindere (i cosiddetti No vax) si è aggiunto il popolo (assai più numeroso) di tutti coloro che pretendono di poter scegliere....
in base alla logica rischio/beneficio quali vaccini somministrare o meno ai propri figli, senza che sia lo Stato, magari troppo succube delle case farmaceutiche a farlo in loro vece e lo stesso ministro Lorenzin sembra stia andando in difficoltà.

In suo soccorso oltre a molti medici compiacenti stanno correndo anche i giornalisti che sfornano a ripetizione titoloni concernenti bambini morti di morbillo.

Senza dubbio il cittadino comune di fronte alla classe medica (di cui la Lorenzin non fa parte avendo il mio stesso diploma) è sempre un poco in soggezione, non possedendo le competenze che appartengono ad un dottore in camice bianco. La soggezione però non sempre è sufficiente per rincitrullire le persone e far credere loro qualunque cosa.

Nel 2017 sono morti di morbillo 3 bimbi, una bambina di 9 anni affetta da una rara malattia genetica, un bimbo di Monza affetto da leucemia e la bimba di 16 mesi spirata qualche giorno fa mentre era ricoverata in ospedale per la meningite. Insomma tre bimbi affetti da gravissime patologie per i quali qualsiasi ulteriore malattia avrebbe potuto essere fatale.
Bisogna davvero arrampicarsi sugli specchi per sostenere attraverso questi casi che il morbillo sia una malattia ad alta mortalità per la quale vale la pena di correre i rischi di un vaccino.

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