giovedì 3 agosto 2017

I furbetti di Trenitalia

Marco Cedolin

Chiunque utilizzi abitualmente il treno per viaggiare, per questione di scelta o di necessità, si è ben reso conto di come negli ultimi anni (in special modo dall'avvento del sistema TAV in poi) la possibilità di viaggiare a prezzo modico si sia ridotta progressivamente sempre più....
I treni a prezzo popolare sono diventati sempre più rari nell'arco della giornata, sostituiti da "Frecce" di ogni colore, che hanno regalato molto scarsi incrementi per quanto riguarda velocità e confort, ma hanno fatto levitare alle stelle il costo dei biglietti.

Ma Trenitalia non si è accontentata di ridurre drasticamente per i cittadini la possibilità di viaggiare a prezzo popolare eliminando buona parte dei convogli a prezzi modici, ha anche escluso dai propri sistemi di prenotazione, sia con le macchinette self service presenti nelle stazioni, sia con le App che permettevano di prenotare via internet, buona parte delle soluzioni con treni regionali, pur trattandosi di alternative sostituibili a quelle invece mostrate, alterando in questo modo la scelta del consumatore.

In parole povere Trenitalia ha prima ridotto per i cittadini la possibilità di viaggiare in economia e poi si è premurata affinché per i viaggiatori diventasse oltremodo difficile scovare le poche possibilità a buon prezzo ancora disponibili.

Oggi l'antitrust, anche in seguito a molte segnalazioni del Codacons, ha comminato a Trenitalia una multa di 5 milioni di euro, proprio per avere nascosto ai clienti le possibilità di viaggio più economiche ed ha inoltre imposto l’obbligo di pubblicare una dichiarazione rettificativa per informare i consumatori sul proprio sito internet, sull’App e sulle emettitrici self service presenti in stazione.

Una "freccia" di ritorno che molto probabilmente Trenitalia nella propria ingordigia non aveva previsto.

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