giovedì 10 agosto 2017

L'agonia del mondo del lavoro


 
Le conseguenze della globalizzazione, dell'immigrazione incontrollata e della politica liberista, stanno mietendo sempre più vittime. L'aumento dei morti sul lavoro, accompagnato da una disoccupazione massiccia, ha cominciato a far preoccupare anche l'Inail....




Secondo gli ultimi dati forniti, nel primo semestre 2017, sono 473 i morti sul lavoro, la maggior parte comprende uomini tra i 55 e 65 anni (questo dovrebbe far riflettere i nostri governanti circa la possibilità, o meglio dire ormai l'assoluta volontà di aumentare l'età pensionabile a 67 anni).


Il sud è la zona più colpita, mentre al Nord ad avere il primato sono la Lombardia e l'Emilia Romagna. Per quanto riguarda il numero dei morti stranieri, che lavorano regolarmente sul nostro territorio, sono 49 nel primo semestre.


A questo dato negativo, purtroppo, dobbiamo aggiungere anche i casi di chi lavora irregolarmente, non menzionati nei dati dell'Inail, è quindi logico pensare che il numero dei decessi sia purtroppo molto più alto.
Anche i dati sui posti di lavoro non sono certo edificanti. Se da una parte abbiamo una disoccupazione sempre più massiccia, dall'altra dobbiamo combattere con una occupazione sempre meno stabile e con salari sempre più bassi.



Secondo una ricerca dell'Agenzia Eurofound, i salari degli italiani, soprattutto quelli di classe medio-alta, sono scesi del 20% (in alcuni casi anche di più).
Il dato preoccupante è che a farne le spese sono stati TUTTI quelli di nazionalità italiana, mentre crescono del 20% nuovi posti di lavoro nella fascia più povera, quella con i salari più bassi, dove gli immigrati risultano essere quelli più richiesti dalle Aziende soprattutto quelle manufatturiere, dei trasporti e delle Costruzioni.
In sostanza possiamo vedere come l'aumento dell'immigrazione abbia portato ad un abbassamento dei salari tra le classi medio-alte ed una perdita del lavoro da parte degli italiani, sostituiti dagli stranieri nella fascia lavorativa con lo stipendio più basso.



Ricordo a chi continua a dire che l'immigrazione sia un bene per il nostro Paese, che negare l'evidenza porterà sempre di più la Nazione al baratro e a farne le spese saranno soprattutto i cittadini più poveri, oltre agli immigrati che sbarcano continuamente sulle coste italiane.

3 commenti:

Unknown ha detto...

Sono Carlo Soricelli curatore dell'Osservatorio Indipendente di Bologna morti sul lavoro http://cadutisullavoro.blogspot.it, Non ci sono solo i morti in nero che l'INAIL non mnitora, ma neppure le categorie che non assicura come tutte le forze armate, le Partite Iva gli agenti i commercio e larga parte di agricoltori. Poi occorre specificare che il numero dei morti è comprensivo anche dei morti sulle strade e in itinere. Complessivamente sono oltre 900. Cordiali saluti
Morti sul lavoro dall’inizio dell’anno all’11 agosto 2017
Sono diventati 426 sui luoghi di lavoro e oltre 900 con le morti sulle strade e in itinere
L’osservatorio Indipendente di Bologna morti sul lavoro monitora tutti i morti sul lavoro e non solo gli assicurati INAIL
Osservatorio Indipendente di Bologna morti sul lavoro
http://cadutisullavoro.blogspot.it
Al 31 luglio 2017 dall’inizio dell’anno sono 399 i morti sui luoghi di lavoro, oltre 900 con le morti sulle strade e in itinere. Al 31 luglio nel 2016 erano 374 i lavoratori morti per infortuni sui LUOGHI DI LAVORO, registriamo un aumento del + 6,3%. Al 31 luglio del 2008 anno di apertura dell’Osservatorio i morti per infortuni sui LUOGHI DI LAVORO furono 354 +11,2%. Chi parla di continui cali non spiega agli italiani che quelli diffusi dall’INAIL e dai media non sono rappresentativi di tutti i morti sul lavoro. Se si vogliono confrontare con i morti dell’Osservatorio con quelli dell’INAIL occorre fare riferimento ai morti di questo istituto senza il mezzo di trasporto. Tantissime denunce arrivate all’INAIL per infortuni mortali, che tra l’altro sono parziali e non comprensive di tutte le categorie, l’anno successivo, una volta valutate le cause spariranno dalle statistiche. Mediamente ogni anno sono il 30/40% di tutte le denunce arrivate a questo Istituto dello Stato non vengono riconosciute come infortuni mortali sul lavoro. Ma quelle denunce non riconosciute, chi riguardano, e perché non sono riconosciute? Parliamo di 400/500 denunce di lavoratori morti per infortuni. E’ un miracolo che fa resuscitare questi morti?
on le morti sulle strade e in itinere gli infortuni mortali in ogni provincia e regione sono mediamente il 120% in più ogni anno
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attivo dal 1° gennaio 2008 http://cadutisullavoro.blogspot.it

marco cedolin ha detto...

Grazie Carlo, per il tuo contributo che aiuta a fare luce sui numeri di questa strage!

Anonimo ha detto...

Grazie anche da parte mia! Maura