mercoledì 9 agosto 2017

Se la statistica è razzista e le bugie sono veritiere


 
Le posizioni, “pro” o “anti” immigrazione, viaggiano come due rette parallele, due mondi che non si incontrano mai.
Ognuno troppo preso dalla ricerca delle prove, vere o fasulle, per avvalorare la propria tesi ideologica.

Poi, esistono i dati.....
Nudi e crudi, difficilmente travisabili, se non ignorando volutamente la statistica. Da questi, non si scappa e sono impietosi. Ed è così che i dati Istat, sempre sbandierati impropriamente per pavoneggiare inesistenti aumenti dell'occupazione o fantasmagoriche, quanto improbabili, riprese economiche, sono pressoché ignorati se si parla d'immigrazione e presunta integrazione. Qui, si richiede un continuo atto di fede.



Eppure, la quota degli stranieri sul totale dei denunciati per attività delittuose nel 2015 , supera il 25% per gli omicidi consumati, il 33 % per quelli tentati e il 32 % per le lesioni dolose, il 38 % per spaccio di stupefacenti, il 40 % per le rapine in pubblica via e quelle contro gli esercizi commerciali, il 40 % per la violenza sessuale, il 50 % per le rapine in abitazione, il 58 % per i furti in appartamento e contro gli esercizi commerciali, addirittura il 60 % per i borseggi e sfruttamento della prostituzione ed il 70 % per la contraffazione etc...

Come non bastasse, queste percentuali presentano valori ancora maggiori nelle regioni centro-settentrionali. Nelle grandi città, la quota degli stranieri denunciati sale vertiginosamente per quasi tutte le tipologie di reato, toccando la quasi totalità in un consistente numero degli stessi . Per un borseggio, solo a titolo di esempio, raggiunge il 74 % a Bologna, il 79 % a Firenze, il 90 % a Milano, il 92 % a Roma, etc.

Tra le province che, nel 2013, risaltano per l’elevato numero di reati per i quali l’incidenza percentuale dei segnalati stranieri è superiore al 60%, troviamo Firenze che annovera ben 19 tipologie di reato, in particolare: gli omicidi volontari (100%), l’usura (100%), la violazione della proprietà intellettuale (100%), la contraffazione di marchi industriali (81,25%) e rapine in abitazione (79,07%).

Si potrebbe andare avanti per ore, scegliendo un reato a caso o la città di preferenza. L’onere di verificare i dati, preferisco lasciarlo al lettore , perchè nell’era dell’inganno globale, non ho nessuna pretesa di essere creduto alla cieca.

Invece, impressiona il fatto che, invertendo il dato percentuale, avremo la quasi scomparsa di alcuni reati dalle città italiane. Si tenga anche conto che si parla di “denunciati” e “individuati”, non di “reati commessi”, perché avere un dato oggettivo di ciò che è stato commesso e non denunciato, è impossibile. Certo, è invece il fatto che quelli commessi siano molto maggiori di quelli denunciati e che, tra quelli derubricati “contro ignoti”, vi sia un’ulteriore quota rilevante da attribuire agli immigrati sconosciuti. Non fosse altro per il fatto che l’identificazione sistematica del migrante è questione recente (2016) e non uniformemente compiuta nel territorio nazionale.

Ultimo, ma non ultimo, naturalmente i dati delle statistiche ufficiali, che sono basate sulla residenza, non comprendono i numerosi stranieri che dimorano illegalmente sul territorio nazionale.

Ma, non usciamo dal campo di ciò che si può “scientificamente” provare.
Si, ma gli italiani “in valore assoluto” compiono (quasi sempre) più reati! Tipica disinformazione con manipolazione del dato. Infatti, la popolazione straniera in Italia pesa per l’8,3% del totale. Ossia circa 5 milioni di individui, (dato fortemente falsato da quanto scritto sopra) su un totale di circa 60.655.000, compiono una quota media di reati che supera il 50% del totale di queste tipologie, che potremo chiamare di “delinquenza comune”. Questa quota, è comprensiva anche di imprenditori, negozianti, badanti, infermieri, etc., da tutto il mondo. Gente onesta, che lavora e “ci paga” effettivamente parte delle pensioni, che probabilmente non vedremo mai.

Ci sarebbe da chiedersi quanto incide l’immigrazione clandestina (o migrazione agevolata, che dir si voglia) su questi numeri, dato che alcune nutrite comunità straniere regolari (es. cinesi, ucraini e filippini) sono praticamente assenti dalle statistiche, mentre altre la fanno ancora da padrone (es marocchini ,albanesi, tunisini e in grande ascesa i nigeriani ed i centro africani etc.).
Stando alle cifre dell’Istat, il tasso di criminalità degli immigrati regolari, in Italia, è «solo leggermente più alto» di quello degli italiani ed è addirittura inferiore tra le persone oltre i 40 anni. Invece, la stragrande maggioranza dei reati commessi da stranieri in Italia è opera di immigrati irregolari . Secondo le cifre ufficiali il 70-80% degli stranieri denunciati sono irregolari. Quindi, chi sarà mai? Indovina, indovinello?

Si può concludere che questi dati, seppur impressionanti, siano altamente sottostimati rispetto alla realtà dei reati commessi. Ma, altrettanto onestamente, si deve dire che il problema non sono certo gli immigrati regolari, quanto quelli irregolari e, confondere le due cose, sarebbe un grave errore, somma ingiustizia e, spesso, voluta malafede.

Ecco perché mente, sapendo di mentire, il Presidente INPS Tito Boeri, quando dichiara (senza specificare mai di chi si parli, ma lasciando intendere che siano i migranti) che gli immigrati contribuiscono in maniera importante al futuro delle nostre pensioni, che gente come lui sta polverizzando. Scientemente confonde i cittadini stranieri, che vengono a lavorare legalmente in Italia, per cui nessuno ha mai detto nulla e che sono i primi a lamentare e denunciare l'immigrazione selvaggia, con i clandestini/migranti c.d. "economici", che non contribuiscono in nulla. Infatti, anche l’Istituto per gli studi di politica internazionale, lo smentisce categoricamente, chiarendo che pesano totalmente sul contribuente italiano e che non lavorano affatto, ma delinquono molto bene.

Ah, certo, non "ci rubano il lavoro", come dice la vulgata, semplicemente diminuiscono le retribuzione dei meno qualificati (non contano?), compiono impuniti ogni tipo di illecito: dalla vendita abusiva, all’occupazione abusiva, dal famigerato “non pago affitto” al “non pago bus, ma pesto controllore”, etc…
Anche perché (altra balla istituzionale, tra le tante sul tema) anche loro, le “risorse laureate” di boldriniana memoria, non sono qualificate per niente (22℅ analfabeta e solo 6℅ laureata.). Il tutto, mentre la nostra economia muore lentamente, causando emigrazione, disoccupazione e povertà.
Ma, questa è un’altra storia.






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