giovedì 7 settembre 2017

"La sai l'ultima? I batteri degli immigrati ci salveranno dalle malattie!"


 
Il titolo non è una barzelletta, ma proprio la verità che soltanto adesso, grazie al supporto degli altri amici di questo blog, ho conosciuto. La notizia, di una ricerca effettuata da alcuni ricercatori del dipartimento di Biologia dell’Università di Firenze, e resa nota a Maggio scorso da "La Stampa", ci fa sapere un qualcosa di inimmaginabile: (testuale dall'articolo tratto dalla rivista radical chic "Left"): "Non solo la nostra economia, ma anche il nostro sistema immunitario ha bisogno dell’apporto dei migranti. È quanto emerge da uno studio condotto da un team di ricercatori del dipartimento di Biologia dell’Università di Firenze e pubblicato da la Stampa.....


Secondo i biologi, i migranti africani portano con loro una serie di batteri, funghi e microbi che abbiamo perso. Male, dirà facilmente la xenofobia populista: “È la prova che gli immigrati portano malattie”. Niente di più falso, è vero esattamente il contrario: portano anticorpi. Difese che abbiamo perso, e che sono essenziali alla nostra sopravvivenza, aiutando così il nostro organismo a combattere infezioni alle quali non è più preparato.
Il nostro sistema immunitario si è indebolito, anche a causa della sedentarietà della nostra accomodata civiltà. E le malattie, gravi, aumentano. «L’industria alimentare e i suoi processi, la sanificazione, l’utilizzo massiccio di antibiotici negli allevamenti hanno contribuito a debellare molti agenti nocivi, ma hanno finito per estirparne anche di essenziali», spiega al quotidiano torinese Duccio Cavalieri, professore a capo del team toscano. È questo il motivo dell’esplosione di malattie auto immuni, infiammazioni e allergie che sta colpendo la nostra epoca. La biodiversità microbica, spiegano i ricercatori, consente all’organismo di riconoscere i microrganismi ed eventualmente attaccarli. Ora invece, non conoscendo la varietà necessaria, il nostro organismo reagisce in maniera patogena a qualsiasi novità con la quale entra in contatto e sviluppa infiammazioni".

Capito? Il nostro organismo, ormai abituato a vivere in un ambiente pulito, grazie ai microbi portati dagli immigrati si "tempra" e può riuscire a sopravvivere più a lungo.

Certi concetti, grossomodo erano risaputi; un po' di microbi male possono non fare, ma non credevo che essi potessero essere quasi ben visti in un contesto di grossa immigrazione. Da che mondo e mondo, quando grandi masse di persone si spostano il pericolo di epidemie è più che alto. Tutti, giustamente, si allarmano e, almeno nelle nazioni serie, scattano i controlli sanitari. Ma qui in Italia, invece, dovendo far ingoiare con l'imbuto l'idea che "l'invasione è bella", ci si inventa cavolate del genere.

Leggendo anche gli interventi di alcuni utenti che hanno commentato l'articolo di "Left", mi è venuto in mente un riferimento storico vecchio di centinaia di anni: i Conquistadores e gli antichi popoli del Centro e Sud America. Questi ultimi, uccisioni violente a parte, vennero decimati anche tramite le malattie a loro sconosciute portate dagli europei. Lo so, sono avvenimenti di oltre 500 anni fa, ma un certo paragone viene in mente dopo aver letto il pezzo in questione.

Pazienza, cari italiani; dopo esser stati presi in giro raccontandovi che non lavorate bene così come lavorano gli immigrati; dopo aver subito la storiella che gli immigrati fanno più figli di voi; dopo aver ingoiato l'offesa che gli stranieri fanno i lavori che voi (schizzinosi) non fate; dopo l'ulteriore attacco riguardante le attività commerciali straniere maggiori di quelle italiane, ora ecco l'ultima perla. Insomma, lasciamoci e lasciatevi contaminare, ammalare e infettare. Tutto è per la nostra/vostra sopravvivenza.

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