I "suprematisti
bianchi" yankee vengono in questi giorni agitati come
spauracchio e pericolo imminente e drammatico.
Ma spesso sono per lo
più personaggi grotteschi e macchiettistici, a volte violenti,
sostanzialmente incapaci di innescare qualsivoglia meccanismo di
impatto su larga scala nella società americana....
Per contro, assistiamo in
questi giorni a ben altri interventi clamorosi di stampo razzista:
nelle università americane si pretende di istituire giornate "senza
persone bianche" e di non studiare più filosofi e pensatori
bianchi, se non per criticarne il "pensiero razzista",
nonché di limitare le citazioni, in ambito scientifico, degli
studiosi che non hanno la pelle scura.
In una prestigiosa
università londinese si è proposto di eliminare i ritratti di
presidi e docenti: troppi bianchi.
In Francia l'autority
bacchetta la tv: ci vogliono più persone di colore in onda, ci sono
ancora troppi bianchi.
Questi sono interventi che
avvengono nei luoghi della formazione e della comunicazione, con
impatti ben più devastanti e efficaci di una manifestazione in cui
si scontrano due frange opposte, di cui nessuna può sognarsi di
essere considerata "pacifica e non violenta" se non per la
narrazione fasulla fattane dai media.
Come chiusa due piccole
osservazioni, chi pensa che le cose che ho scritto su ciò che
avviene negli Usa o in Europa siano invenzioni, è un semicolto poco
informato, che si limita a leggere solo ciò che da agio alla sua
visione faziosa e limitata della realtà. Chi eventualmente pensa che
questa mia sia una difesa dei "nazisti dell'Illinois" è il
classico stolto che guarda il dito e non la luna, per non dire una
persona con un grave deficit di intelligenza.
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