Le posizioni, “pro” o
“anti” immigrazione, viaggiano come due rette parallele, due
mondi che non si incontrano mai.
Ognuno troppo preso dalla
ricerca delle prove, vere o fasulle, per avvalorare la propria tesi
ideologica.
Poi, esistono i dati.....
Nudi e
crudi, difficilmente travisabili, se non ignorando volutamente la
statistica. Da questi, non si scappa e sono impietosi. Ed è così
che i dati Istat, sempre sbandierati impropriamente per pavoneggiare
inesistenti aumenti dell'occupazione o fantasmagoriche, quanto
improbabili, riprese economiche, sono pressoché ignorati se si parla
d'immigrazione e presunta integrazione. Qui, si richiede un continuo
atto di fede.
Eppure, la quota degli
stranieri sul totale dei denunciati per attività delittuose nel 2015
, supera il 25% per gli omicidi consumati, il 33 % per quelli tentati
e il 32 % per le lesioni dolose, il 38 % per spaccio di stupefacenti,
il 40 % per le rapine in pubblica via e quelle contro gli esercizi
commerciali, il 40 % per la violenza sessuale, il 50 % per le rapine
in abitazione, il 58 % per i furti in appartamento e contro gli
esercizi commerciali, addirittura il 60 % per i borseggi e
sfruttamento della prostituzione ed il 70 % per la contraffazione
etc...
Come non bastasse, queste
percentuali presentano valori ancora maggiori nelle regioni
centro-settentrionali. Nelle grandi città, la quota degli stranieri
denunciati sale vertiginosamente per quasi tutte le tipologie di
reato, toccando la quasi totalità in un consistente numero degli
stessi . Per un borseggio, solo a titolo di esempio, raggiunge il 74
% a Bologna, il 79 % a Firenze, il 90 % a Milano, il 92 % a Roma,
etc.
Tra le province che, nel
2013, risaltano per l’elevato numero di reati per i quali
l’incidenza percentuale dei segnalati stranieri è superiore al
60%, troviamo Firenze che annovera ben 19 tipologie di reato, in
particolare: gli omicidi volontari (100%), l’usura (100%), la
violazione della proprietà intellettuale (100%), la contraffazione
di marchi industriali (81,25%) e rapine in abitazione (79,07%).
Si potrebbe andare avanti
per ore, scegliendo un reato a caso o la città di preferenza.
L’onere di verificare i dati, preferisco lasciarlo al lettore ,
perchè nell’era dell’inganno globale, non ho nessuna pretesa di
essere creduto alla cieca.
Invece, impressiona il fatto
che, invertendo il dato percentuale, avremo la quasi scomparsa di
alcuni reati dalle città italiane. Si tenga anche conto che si parla
di “denunciati” e “individuati”, non di “reati commessi”,
perché avere un dato oggettivo di ciò che è stato commesso e non
denunciato, è impossibile. Certo, è invece il fatto che quelli
commessi siano molto maggiori di quelli denunciati e che, tra quelli
derubricati “contro ignoti”, vi sia un’ulteriore quota
rilevante da attribuire agli immigrati sconosciuti. Non fosse altro
per il fatto che l’identificazione sistematica del migrante è
questione recente (2016) e non uniformemente compiuta nel territorio
nazionale.
Ultimo, ma non ultimo,
naturalmente i dati delle statistiche ufficiali, che sono basate
sulla residenza, non comprendono i numerosi stranieri che dimorano
illegalmente sul territorio nazionale.
Ma, non usciamo dal campo di
ciò che si può “scientificamente” provare.
Si, ma gli italiani “in valore assoluto” compiono (quasi sempre) più reati! Tipica disinformazione con manipolazione del dato. Infatti, la popolazione straniera in Italia pesa per l’8,3% del totale. Ossia circa 5 milioni di individui, (dato fortemente falsato da quanto scritto sopra) su un totale di circa 60.655.000, compiono una quota media di reati che supera il 50% del totale di queste tipologie, che potremo chiamare di “delinquenza comune”. Questa quota, è comprensiva anche di imprenditori, negozianti, badanti, infermieri, etc., da tutto il mondo. Gente onesta, che lavora e “ci paga” effettivamente parte delle pensioni, che probabilmente non vedremo mai.
Si, ma gli italiani “in valore assoluto” compiono (quasi sempre) più reati! Tipica disinformazione con manipolazione del dato. Infatti, la popolazione straniera in Italia pesa per l’8,3% del totale. Ossia circa 5 milioni di individui, (dato fortemente falsato da quanto scritto sopra) su un totale di circa 60.655.000, compiono una quota media di reati che supera il 50% del totale di queste tipologie, che potremo chiamare di “delinquenza comune”. Questa quota, è comprensiva anche di imprenditori, negozianti, badanti, infermieri, etc., da tutto il mondo. Gente onesta, che lavora e “ci paga” effettivamente parte delle pensioni, che probabilmente non vedremo mai.
Ci sarebbe da chiedersi
quanto incide l’immigrazione clandestina (o migrazione agevolata,
che dir si voglia) su questi numeri, dato che alcune nutrite comunità
straniere regolari (es. cinesi, ucraini e filippini) sono
praticamente assenti dalle statistiche, mentre altre la fanno ancora
da padrone (es marocchini ,albanesi, tunisini e in grande ascesa i
nigeriani ed i centro africani etc.).
Stando alle cifre
dell’Istat, il tasso di criminalità degli immigrati regolari, in
Italia, è «solo leggermente più alto» di quello degli italiani ed
è addirittura inferiore tra le persone oltre i 40 anni. Invece, la
stragrande maggioranza dei reati commessi da stranieri in Italia è
opera di immigrati irregolari . Secondo le cifre ufficiali il 70-80%
degli stranieri denunciati sono irregolari. Quindi, chi sarà mai?
Indovina, indovinello?
Si può concludere che
questi dati, seppur impressionanti, siano altamente sottostimati
rispetto alla realtà dei reati commessi. Ma, altrettanto
onestamente, si deve dire che il problema non sono certo gli
immigrati regolari, quanto quelli irregolari e, confondere le due
cose, sarebbe un grave errore, somma ingiustizia e, spesso, voluta
malafede.
Ecco perché mente, sapendo
di mentire, il Presidente INPS Tito Boeri, quando dichiara (senza
specificare mai di chi si parli, ma lasciando intendere che siano i
migranti) che gli immigrati contribuiscono in maniera importante al
futuro delle nostre pensioni, che gente come lui sta polverizzando.
Scientemente confonde i cittadini stranieri, che vengono a lavorare
legalmente in Italia, per cui nessuno ha mai detto nulla e che sono i
primi a lamentare e denunciare l'immigrazione selvaggia, con i
clandestini/migranti c.d. "economici", che non
contribuiscono in nulla. Infatti, anche l’Istituto per gli studi di
politica internazionale, lo smentisce categoricamente, chiarendo che
pesano totalmente sul contribuente italiano e che non lavorano
affatto, ma delinquono molto bene.
Ah, certo, non "ci
rubano il lavoro", come dice la vulgata, semplicemente
diminuiscono le retribuzione dei meno qualificati (non contano?),
compiono impuniti ogni tipo di illecito: dalla vendita abusiva,
all’occupazione abusiva, dal famigerato “non pago affitto” al
“non pago bus, ma pesto controllore”, etc…
Anche perché (altra balla istituzionale, tra le tante sul tema) anche loro, le “risorse laureate” di boldriniana memoria, non sono qualificate per niente (22℅ analfabeta e solo 6℅ laureata.). Il tutto, mentre la nostra economia muore lentamente, causando emigrazione, disoccupazione e povertà.
Anche perché (altra balla istituzionale, tra le tante sul tema) anche loro, le “risorse laureate” di boldriniana memoria, non sono qualificate per niente (22℅ analfabeta e solo 6℅ laureata.). Il tutto, mentre la nostra economia muore lentamente, causando emigrazione, disoccupazione e povertà.
Ma, questa è un’altra
storia.
Fonti: Ministero
dell'Interno
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