Trump
concede la cittadinanza americana al piccolo Charlie e sospende i
finanziamenti CIA ai cosiddetti "ribelli" che combattono in
Siria.
Con la cittadinanza a Charlie, tecnicamente il bambino viene
sottratto (questo l'auspicio) all'arbitrio dell' ospedale che lo
tiene sequestrato....
Perché l'uccisione, in barba al deliberato di
magistratura inglese ed europea, avverrebbe ai danni di un cittadino
non sottoposto a quella giurisdizione.
La cittadinanza agevola
inoltre il trasferimento negli Usa, dove il piccolo potrebbe
sottoporsi alle cure sperimentali che i genitori e tanti altri
invocano per lui. Un provvedimento campale, che ribadisce la
sacralità della vita in ogni suo stadio e che sposta il problema -
dal piano meramente medico o di coscienza -sul piano politico. Come è
giusto che sia, dal momento che investe aspetti che riguardano, in
potenza, la vita di ogni individuo che si trovasse - per malattia o
vecchiaia - nelle condizioni di Charlie.
Il provvedimento che
"taglia i viveri" agli jihadisti in Siria è ugualmente
importante. Perché, oltre all'effetto pratico di privare i
terroristi di un supporto finora strategico, ha l'effetto deflagrante
di sputtanare quello che tanti di noi dicono da sempre, ma che
politica e stampa negavano e che la pubblica opinione ignorava: da
anni gli Usa sostengono con la loro intelligence i nemici di Assad.
Quindi, è vero che Obama non ha buttato al cesso una decina di
milioni di dollari sparando 59 missili a caso, ma ha fatto di molto
peggio, con la complicità e la spinta di Hillary Clinton, suo
segretario di stato. Ha offerto supporto logistico, addestramento e
armi alla feccia islamista che ha martoriato una nazione
sovrana.
Entrambe le decisioni sono di rottura col passato; dalle
stesse emerge una visione politica/ideologica molto diversa, sebbene
ancora non sappiamo quali saranno gli effetti finali. Viene ribadita,
inoltre, quella guerra intestina tra il presidente e il deep state
americano di cui ignoriamo gli esiti e che caratterizzerà
probabilmente tutto il mandato di Trump.
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