Molte regioni italiane, Basilicata,
Campania, Emilia Romagna, Calabria, Liguria, Piemonte (anche per la
Valle d’Aosta), Marche, Lazio e la provincia di Bolzano, hanno già
pubblicato il bando per reclutare tutori volontari per i migranti
minorenni privi di genitori presenti nel Paese. L'Umbria ha già
raggiunto perfino lo step successivo ed ha iniziato a condurre i
corsi di formazione per gli aspiranti tutori....
I tutori volontari non riceveranno
emolumenti in denaro per la loro "prestazione",
rappresenteranno il minore senza famiglia in tutte le sue esigenze
burocratiche e amministrative, qualora fosse necessario gli daranno
consigli come fa un genitore, si prenderanno cura di lui, ma non
avranno il dovere di ospitarlo sotto il loro tetto e sostentarlo
economicamente, dal momento che per questo è già stato previsto
l'affido familiare.
L'operazione dovrebbe riguardare 16
mila degli oltre 25 mila minorenni sbarcati in Italia nel 2016, dal
momento che il resto di loro ha raggiunto la maggiore età o si è
recato altrove.
Gli aspiranti tutori devono vivere in
Italia e conoscere l'italiano, avere la fedina penale pulita ed
almeno 25 anni, oltre a possedere spiccate doti di empatia che
permettano loro di farsi carico delle aspettative e dei bisogni del
minore.
L'iniziativa che si qualifica come la
prima di questo genere in Europa, dimostra in maniera inequivocabile
la volontà del governo di radicare sul territorio il fenomeno
migratorio in maniera sempre più marcata, mutuando l'emergenza
temporanea in un processo stabile che possa venire garantito nel
tempo.
Resta da vedere se verrà reperita con facilità una simile quantità
di tutori idonea o se alla fine della storia si tratterà del solito
pasticcio all'italiana dove qualcuno troverà comunque il modo di
trarre profitto, magari proprio sulle spalle dei minori, oltre che
del contribuente italiano come già accade adesso.
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